diritto di replica

Premetto che non ho letto Sei come sei, né ho intenzione di leggerlo adesso, ma di fascisti davanti alle scuole devo dire che ne vedo parecchi. Era da quando a scuola ci andavo io, condividendo il cortile con uno dei più famigerati covi del fronte universitario di ultradestra, che non capitava quello cui si assiste negli ultimi anni – cordoni davanti ai portoni, caschi e bastoni, insulti e minacce, qualche corsa all’ospedale. I pretesti sono buoni tutti, questo dev’essere sembrato migliore di altri. Il libro incriminato, poi, conteneva un brano che è stato prontamente diffuso ovunque, una scena di (sesso?) omosessuale molto esplicita, e a furor di popolo giudicata assai inadatta a teneri virgulti inesperti (fareste leggere voi ‘ste cose al vostro figliolino di tredici anni? che dico, dodici! e se fossero undici? poi vi cresce tutto storto). Si è arrivati fino alla denuncia.

Da qualche giorno però sul sito del liceo la Preside ha pubblicato una lettera aperta, e non mi sembra che a questa si sia dato altrettanto risalto. Se qualcuno fosse interessato, o avesse qualche minuto da perdere durante il fine settimana, può leggerla.

Anche se, in fondo, non dice altro che quello che dovrebbe dire.

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12 risposte a diritto di replica

  1. lanoisette ha detto:

    io non conosco il romanzo, ma ho letto il pezzo incriminato, ed è effettivamente fortino.
    mi chiedo se sarebbe scoppiato tutto questo polverone se la fellatio fosse stata etero anziché omo.

  2. ellegio ha detto:

    L’ho letto anch’io, ed è al livello di certe cose che si raccontano i quindicenni su ask, in effetti (basta una ricerca veloce su google, è tutto pubblico). O, in alternativa, al livello di certe cose che le loro mamme leggono sulla spiaggia d’estate.
    E’ forte, sono d’accordo, però credo che la protesta sia molto strumentale, e la protezione delle anime candide c’entri assai poco.

  3. ildiariodimurasaki ha detto:

    E’ solo un episodio (triste) di una vera e propria guerra in corso (triste) all’insegna de “i ragazzi non devono sapere”. Anche qui a Lungacque abbiamo avuto la nostra piccola battaglia, in merito a un attività contro l’omofobia a scuola.
    Dire che la cosa è assai preoccupante mi sembra il minimo.

  4. anonimosq ha detto:

    Beh, allora, se ti lamenti che solo in due si son preoccupati, allora ti dico la mia.
    Sarò all’antica (diciamo così), ma ho tutto il rispetto possibile per gli omosessuali, dia di terza che di quarta sponda. e, fondamentalmente perchè un bellissimo film anni fa (Cuori nel Deserto) mi ha fatto capire (prima non mi ero mai immedesimato nella situazione) che i loro sentimenti (amore, attrazione fisica, e, soprattutto, visto il mondo nel quale gli tocca vivere e come son considerati, dolore e sofferenza) sono non uguali ai mie, sono I MIEI. E un uomo (in senso antropologico) è un uomo per il cuore che ha, ed i sentimenti che ha, e tutti li abbiamo allo stesso modo.
    Trovo che un’ educazione anti omofobica proprio questo dovrebbe far capire, e basterebbe ed avanzerebbe (anche se non facile da fare) questo per smontare l’omofobia. Purtroppo non è facile, ho tentato di spiegarlo anche ad amici “di buona cultura” (laurea ed oltre) ma a poco son riuscito. Ed ho capito ancora una volta che siamo un paese di merda (su questo, specie qui nel magnifico Nord-Est), se anche i + ricchi e colti e socialmente “alti” pensano all’omosessualità solo come perversione e superamento del proibito (che squallore, ragazzi!).
    Detto questo, dovrebbe essere chiaro che giudico abbastanza superfluo, fuori luogo e direi controproducente far leggere a ragazzi di 15/16 anni (se ho ben capito) la descrizione (con dettagli di odori e sapori ) del famoso pompino gay (scusate il francese, io sono uno diretto): vuol dire, tanto più in un paese come il nostro (vedi sopra) andare in cerca di guai. Soprattutto inutilmente: saltate quelle pagine, e leggete il resto (che io non ho letto, ancora), che andrà ottimamente.

    Va bene così, come mia provocazione, cara LGO ?
    Ciao !

    Anonimo SQ

  5. ellegio ha detto:

    Perché ti sembra una provocazione? Avrei evitato di farlo leggere anche io, perché mi disturba. Resta la convinzione che a quelli della denuncia e della protesta non interessi più che tanto dei giovani e teneri studentelli, e lo scopo fosse semplicemente quello di manifestare una certa “presenza” nella scuola e nella città.

  6. anonimosq ha detto:

    Anche a me disturba !
    Quanto al giudizio sulla situazione romana, chi meglio di te la conosce ? Ti credo al 101 % !

    Ciao !

    Anonimo SQ

  7. annaba1 ha detto:

    Come ho scritto anche su un mio post trovo la questione assurda. I ragazzi in un liceo classico leggono e traducono roba ben più spinta di questa. L’omosessualità e la bisessualità nel mondo classico erano non solo accettate ma addirittura consigliate. Platone scriveva che il vero amore, quello che abbracciava anche lo spirito, non poteva esistere per una donna. E l’amore platonico era tutt’altro che casto. Catullo, Marziale ma anche altri ci andavano giù molto ma molto spinti. Il pezzo è fortino per chi? Un carme di Catullo iniza così: “Pedicabo ego vos et inrumabo” (secondo me andando su google la trovate da voi) e noi ci divertivamo molto a tradurlo ad alta voce davanti ai prof… In un epigramma Marziale spiega alla sua donna perché nonostante lei fosse accessoriata sia sul lato “A” che sul lato “B” non gli si poteva chiedere di non andare con i giovani servi perché lì c’erano ben altre soddisfazioni.
    Senza parlare del fatto che tutto questo apre questioni ben più serie: ma veramente stiamo parlando di questo? Veramente un insegnante di lettere può correre il rischio di essere denunciato per corruzione di minori per aver letto con la classe un libro (tra le altre cose consigliato in un programma ministeriale)? Ma stiamo scherzando?

    • ellegio ha detto:

      La questione *è* assurda, infatti. E in tutta sincerità non credo che un insegnante di lettere possa *davvero* essere denunciato per corruzione di minori in un contesto come quello di cui si parla. Ma, nonostante l’assurdità della vicenda, non è assurdo che si insceni una protesta, non è assurdo che si invitino i giornalisti ad amplificarne le ragioni, non è assurdo che si dia grande risalto al brano incriminato, non è assurdo che ci si dimentichi di ascoltare le ragioni dei protagonisti (studenti, professori, dirigente). Non è assurdo perché lo scopo credo fosse questo: denigrare, accusare, impoverire la discussione, magari intimidire chi in un contesto più debole di quello del Giulio Cesare (che è uno dei licei più prestigiosi di Roma) pensi di fare cose simili.

  8. ildiariodimurasaki ha detto:

    Uff, meglio tardi che mai mi sono ricordata di mettere il tuo link al figlio di questo post, nel mio blog:
    http://ildiariodimurasaki.blogspot.it/2014/05/di-pompini-e-di-montature.html
    (MAI scrivere post dopo mezzanotte, ci si dimentica sempre qualcosa)

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