(Venivamo tutte per mare)

Sulla nave eravamo quasi tutte vergini. Avevamo i capelli lunghi e neri e i piedi piatti e larghi, e non eravamo molto alte. 


(da qui)

Tra la fine dell’800 e gli anni ’20 decine di migliaia di donne giapponesi entrarono negli Stati Uniti come mogli di immigrati. Molte non conoscevano i futuri mariti, e avevano arrangiato il matrimonio per lettera. Potenza della posta.

Potenza della fotografia: ci si poteva anche dare un’occhiata prima, abituarsi gradualmente (salvo brutte sorprese dell’ultimo minuto, quando finalmente – preoccupati, stanchi, ansiosi, impazienti – ci si incontrava).

Venivamo tutte per mare racconta le loro storie.  Tutte.

Potenza della scrittura:  una sorta di voce collettiva, pacata e sobria anche tra i dettagli più drammatici, ripercorre le vite di queste donne – il lungo viaggio per mare, la prima notte – ci presero anche se li insultavamo e gridavamo aiuto (non venne nessuno), il difficile mondo dei bianchi, i figli – che crescevano e si vergognavano: non volevano celebrare insieme a noi la Liberazione degli insetti nel parco alla fine dell’estate, fino ai campi di internamento dopo Pearl Harbor.

142 pagine. Splendide.

E, dato che è venerdì, per una volta partecipo anch’io al Venerdì del Libro di Homemademamma.

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12 risposte a (Venivamo tutte per mare)

  1. 'povna ha detto:

    Bello, bello, bello! Mi ispira! Questo me lo cerco di sicuro!

  2. laGattaGennara ha detto:

    ffffiù, un libro in più da leggere

  3. Giulia ha detto:

    …è il classico libro che, a vederlo in libreria, avrei probabilmente snobbato. Stupidamente. Con questa tua recensione, invece, direi che appena posso me lo vado a cercare…

  4. melchisedec ha detto:

    Deve essere un libro potente nella rappresentazione del vissuto di queste donne. Me lo segno.

  5. Close The Door ha detto:

    Grazie della segnalazione, bellissimo! Vorrei regalarlo al marito sfegatato nipponista, anche se forse parlando di donne non so che effetto gli farebbe… già gli ho regalato quello delle casalinghe di Tokyo che però era un thriller stile Tarantino ;-D

  6. ildiariodimurasaki ha detto:

    Me lo appunto, in attesa che sbarchi in biblioteca – anche come aggiornamento, perché probabilmente è utilizzabile anche a scuola.
    Grazie della segnalazione.

  7. ellegio ha detto:

    Grazie a voi 🙂
    Spero che poi se lo leggerete mi farete sapere che impressione vi ha fatto.

  8. Pingback: Homemademamma » Venerdi’ del libro: “La libreria dei nuovi inizi”

  9. pensierini ha detto:

    Interessantissimo.

  10. Mammozza ha detto:

    Amo le storie di donne, così diverse e lontane da noi (o forse no). Lo cerco

  11. mi ispira eccome! mi butto!

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